Descrizione
Virgilio Marrone, nato a Bari, ha fatto tutto il percorso di studi fino alla laurea nella stessa città. Assolto l’obbligo militare, un giorno chiese a un Provveditore agli studi di poter insegnare in una delle scuole del territorio di competenza. Ricevuto l’incarico, iniziò un percorso professionale che la partecipazione a specifici concorsi, gli ha consentito di diventare insegnante di ruolo, dirigente scolastico e dirigente tecnico. Ha pubblicato saggi e articoli su varie tematiche di carattere pedagogico e metodologico-didattico; ha tenuto relazioni in convegni nazionali e internazionali: ha pubblicato testi di narrativa.
Scritto in un linguaggio colto, preciso e impreziosito da citazioni anche in lingua, il romanzo ha come fulcro la vita di Shandy, concepito da due genitori non ricchi ma che riescono a cavarsela nei tempi difficili della seconda guerra mondiale e dei primi anni di quel dopoguerra. Alla base della storia c’è una ironia acutamente fusa con la drammaticità del contesto sociale e politico. Particolare rilievo ha la figura del padre del protagonista, artista di fama, “spesso anche di fame”, come viene descritto nel romanzo, che dà al figlio un nome quasi assurdo: Shandy,
che tutti chiamano Shan. Divenuto adolescente, il ragazzo non riesce a esprimere le emozioni dell’amore non consumato, né dichiarato, per Elda. Nei suoi ricordi di adulto la ragazza apparirà di nuovo quando Shan(dy) si vede recapitare il diario che Elda aveva tenuto nell’estate in cui si erano conosciuti. Ancora forse pieno di dubbi Shan chiede all’amico Alonzo cosa sia l’amore; nel chiederlo capisce che è il sentimento che non ha vissuto ma che era il sentimento che aveva provato per Elda, una ragazzo soggiogata da una madre debole e da un uomo che forse abusava anche di lei. La narrazione è arricchita da tematiche importanti e digressioni culturali e storiche che è importante siano tenute vive e ricordate alle generazioni nuove.