Descrizione
Cos’è, qual è il piccolo miracolo con cui si può
inseguire, ricreare, oggi, una poesia squisitamente
contemporanea ma col giudizio, con l’afflato
e il carisma di un classico? O allo stesso
tempo riaffrontare, ritrovare un mito consacrato,
evocante o rievocato, un eroe o una eroina nobilmente
fuori del tempo, ma dondolando tra
ispirazione, dettato e costrutto – come sorvolando
stile e stilemi, i canoni e la mappa dei presagi,
dei crediti stessi poematici…
Difficile rispondere, ma una poetessa elegante,
valente come Elisabetta Biondi della Sdriscia, lo
fa in pratica ad ogni suo componimento, e con
perizia ha costruito una raccolta che dà conto di
questo nuovo equilibrio anche d’immaginario, e
d’un inconscio – evviva, finanche amoroso, nobilmente
educato e sentimentale – perfettamente
riaffiorato, rasserenato.
(dalla Prefazione di Plinio Perilli)